domenica 28 giugno 2009

Vivere con consapevolezza

Un giorno Buddha era in profonda meditazione sulle occupazioni mondane e il modo per instillare bontà negli esseri umani.





Gli si avvicinò uno dei suoi discepoli che umilmente chiese: “ Oh mio Maestro! Poichè sei tanto preoccupato per il mondo e per gli altri, perché non ti prendi cura anche del benessere e delle esigenze dei tuoi discepoli?“
Buddha: "OK... Dimmi in che modo ti posso aiutare."
Discepolo: "Maestro! La mio abito è logoro oltre decenza. Potrei averne uno nuovo per favore?"
Buddha constatò che la tunica era davvero molto lisa ed era necessario sostituirla. Chiese all’incaricato del magazzino di fornire al discepolo una nuova tunica da indossare. Il discepolo ringraziò Buddha, e si ritirò nella sua camera.
Dopo poco Buddha andò dal discepolo e gli chiese: “E’ comodo il tuo nuovo abito? Hai bisogno di qualcos’altro?”
Discepolo: "Grazie mio Maestro. L’abito è davvero molto comodo e non ho bisogno di nient’altro.”
Buddha: "Avendo ricevuto una tunica nuova cosa ne hai fatto di quella vecchia?” Discepolo: "La sto usando come copriletto.”
Buddha: "Allora, …..spero che ti sei liberato del tuo vecchio copriletto."
Discepolo: "No….no, Maestro. Sto usando il mio vecchio copriletto al posto della tenda.”
Buddha: “ E che ne è stato della tua vecchia tenda? “
Discepolo: "Viene usata per maneggiare gli utensili bollenti in cucina.”
Buddha: "Oh.. capisco….Mi sai dire che ne è stato del vecchio straccio che usavano in cucina?"
Discepolo: "Lo usano per lavarci il pavimento.”
Buddha: "E allora…il vecchio straccio usato per per lavare il pavimento….?"
Discepolo: "Maestro, era talmente sfilacciato che non si poteva trovare modo migliore per farne buon uso altro che come stoppino per la lampada ad olio, che ora sta illuminando il nostro studio….”
Buddha sorrise con soddisfazione e se ne andò nella sua camera.



venerdì 19 giugno 2009

L'esperienza del silenzio

Un uomo si recò da un monaco di clausura.
Gli chiese: "Che cosa impari mai dalla tua vita di silenzio?".
Il monaco stava attingendo acqua da un pozzo e disse al suo visitatore: "Guarda giù nel pozzo! Che cosa vedi?".
L'uomo guardò nel pozzo. "Non vedo niente".
Dopo un po' di tempo, in cui rimase perfettamente immobile, il monaco disse al visitatore: "Guarda ora! Che cosa vedi nel pozzo?".
L'uomo ubbidì e rispose: "Ora vedo me stesso: mi specchio nell'acqua".
Il monaco disse: "Vedi, quando io immergo il secchio, l'acqua è agitata. Ora invece l'acqua è tranquilla. E questa l'esperienza del silenzio: l'uomo vede se stesso!".

domenica 14 giugno 2009

Il modo di dire le cose

Un mattino, come spesso accadeva, il califfo Hamn al-Rashid chiamò un indovino e gli raccontò il seguente sogno: "Ho sognato che i miei denti cadevano l'uno dopo l'altro e alla fine la mia bocca restava senza denti. Cosa ne pensi?".
"Oh! signore, non è un buon segno. Il sogno significa che i tuoi parenti moriranno prima di te e tu rimarrai solo! " gli disse l'indovino. Il califfo si rattristò e si infuriò a tal punto che ordinò all'esperto di non farsi più vedere.
Quindi raccontò il sogno ad un altro mago. Questi gli rispose:"Oh! mio signore, è un buon segno. Il sogno prevede che la tua vita sarà lunga e che tu sopravviverai ai tuoi parenti e camperai più di tutti!".
Il califfo tutto contento disse: "Che bel sogno!", e diede cento denari all'esperto che lo aveva interpretato così bene.
Poi chiamò il visir e gli ordinò di cercare il primo indovino e di chiedergli scusa per come era stato cacciato dal palazzo. In fondo, il primo gli aveva rivelato la medesima cosa, ma aveva sbagliato la maniera di dirla.