lunedì 23 marzo 2009

Le quattro mogli

C’era un ricco commerciante che aveva quattro mogli
La moglie che amava di più era la quarta. La vestiva con vestiti lussuosi e le concedeva ogni delicatezza. Si occupava di lei con la massima cura e non le negava le cose migliori.
Amava molto anche la terza moglie. Era molto orgoglioso di lei e cercava sempre di mostrarla ai suoi amici. Eppure il mercante aveva molta paura che potesse fuggire con qualche altro uomo.
Amava molto anche la sua seconda moglie. Si trattava di una persona molto paziente ed egli la considerava la sua confidente. Ogni qualvolta che si trovava a dover affrontare qualche problema si rivolgeva alla sua seconda moglie ed essa lo aiutava a superare il momento difficile.
La prima moglie infine era una compagna molto fedele e tuttavia il commerciante non l’amava e ben difficilmente seguiva il suo consiglio.
Un giorno il commerciante si ammalò e si rese conto che non avrebbe avuto più molto da vivere. Pensando alla sua vita lussuosa diceva a se stesso: “E’ vero che ho quattro mogli, ma quando muoio sarò solo. Ah quanto sarò solo! Disse alla quarta moglie: “ Ti ho amato più di ogni altra donna, ti ho rivestito degli abiti più raffinati e non ho trascurato per te nessuna cura. Ora sto morendo, vuoi seguirmi e continuare a farmi compagnia?” “Certo che no!” esclamò la quarta moglie e si allontanò senza dire altro. La risposta trafisse il cuore del mercante come un coltello affilato.
Triste, il mercante disse allora alla terza moglie: “Ti ho amato tanto per il tutto il corso della mia vita. Ora sto morendo, vuoi seguirmi e tenermi compagnia?” “No, rispose la terza moglie, la vita è davvero buona qui, e mi risposerò quando tu morirai!” Il cuore del mercante divenne freddo come ghiaccio.
Disse allora alla seconda moglie: “ Mi sono sempre rivolto a te e tu mi hai sempre aiutato. Adesso ti chiedo di aiutarmi ancora. Sto morendo, vuoi seguirmi e tenermi compagnia?”. “Mi dispiace, questa volta non posso aiutarti, disse la seconda moglie, al massimo posso farti seppellire”. Questa risposta colpì il mercante come un fulmine e ne fu devastato.
Sentì un grido: “Io verrò con te, ti seguirò ovunque tu andrai”. Il mercante guardò su e vide la sua prima moglie. Era così magra da sembrare denutrita. Molto dispiaciuto il mercante disse: “Avrei dovuto occuparmi meglio di te”.
Ebbene ognuno di noi prende quattro mogli nella sua vita.
La quarta moglie è il tuo corpo. Non importa lo sforzo con il quale lo curi, lo dovrai lasciare.
La tua terza moglie è ciò che possiedi, la tua condizione, la tua ricchezza. Quando muori tutto va agli altri.
La seconda moglie sono la tua famiglia e i tuoi amici. Per quanto ci stiano vicini nella vita non possono stare con te nella morte..
La prima moglie è invece la tua anima. Tanto trascurata e negletta nella ricerca dei beni materiali e dei piaceri sensuali. E’ davvero l’unica cosa che ti segue ovunque tu vada.

giovedì 19 marzo 2009

Senza Parlare...


"Senza parlare sei arrivata come una vera regina,
di nascosto hai posato i piedi dentro l'anima.


Rabindranath Tagore


“Mi fermerò senza dubbio, stupìto
Se mai ci ritroveremo in una vita futura,
nel cammino e alla luce d’un altro mondo lontano.
Capirò che i tuoi occhi, simili alle stelle dell’alba,
sono appartenuti a questo cielo notturno
e dimenticato d’una vita passata.
Si, comprenderò che la magia del tuo viso,
è pronta ancora al balenare appassionato del mio sguardo,
in un incontro immemorabile e che al mio amore
tu devi un mistero di cui non conosci più l’origine”.



Rabindranath Tagore

sabato 14 marzo 2009

Il vecchio e lo scorpione

Una mattina, dopo aver finito la sua meditazione, il vecchio aprì gli occhi e vide uno scorpione che galleggiava impotente nell’acqua. Quando lo scorpione fu trascinato dalla corrente più vicino all’albero, il vecchio velocemente si allungò su una delle lunghe radici che si diramavano nel fiume per salvare la creatura che stava annegando. Non appena lo toccò, lo scorpione lo punse. Istintivamente l’uomo ritirò la mano. Un minuto più tardi, dopo aver ritrovato il suo equilibrio si allungò nuovamente dalle radici per salvare lo scorpione. Questa volta lo scorpione lo punse così forte con la sua coda velenosa che la mano si gonfiò e sanguinò e il volto si contorse in una smorfia di dolore.
In quel momento un passante vide il vecchio allungato sulle radici che lottava per salvare lo scorpione e gli gridò: “ Hei, stupido vecchio, ti sei bevuto il cervello? Solo un folle rischierebbe la vita per salvare una creatura brutta e cattiva. Non lo sai che potresti anche morire per provare a salvare quell’ingrato scorpione?”
Il vecchio girò la testa. Guardando negli occhi dello sconosciuto, disse con calma: “Amico mio, solo perché è nella natura dello scorpione pungere, non cambia la mia natura di salvare.”

venerdì 13 marzo 2009

Madre...


Possa ogni mia azione
essere un'adorazione a Te
compiuta con completo abbandono,
possa ogni suono delle mie labbra
essere un canto del Tuo grande mantra,
possa ogni gesto delle mie mani
essere un mudra in Tua venerazione,
possa ogni mio passo
essere una circumambulazione intorno a Te,
possa tutto ciò che mangio e bevo
essere un'offerta al Tuo fuoco sacro,
possa il mio riposo
essere una prostrazione a Te.
Madre, possa ogni mia azione,
ed ogni mia gioia,
essere in Tua lode.


mercoledì 11 marzo 2009

Ad AMMA

Offro umilmente questo blog ai piedi di loto
del mio amato Satguru,
Sri Mata Amritanandamayi Devi

Questo nuovo BLOG nasce il giorno del festifal di HOLI. In India il Festival di HOLI è la festa dei colori e della gioia. Si celebra per dare il benvenuto alla primavera quando anche la Natura sboccia in una profusìone di colori e per conquistare il favore degli Dei nell'auspicìo della fertilità e di un ricco raccolto.

Come per tutti i festival indù ci sono molte interessanti leggende che si riferiscono ad Holi che viene anche associato all'Amore eterno fra Krishna e Radha.


Possa la vita di ognuno essere sempre un gioioso e colorato festival!

Namah Shivaya
sukhrita